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Vi parlo un po' di me..

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Vivo in un mondo tutto mio, perennemente in bilico fra sogno e realtà. Non seguo regole convenzionali, ma solo quelle dettate dal mio cuore. Adoro i miei amici. Temo la razionalità, specialmente quando soffoca la magia. Amo bere, mangiare, dormire, ascoltare musica (non sempre in questo ordine). Sono piena di contraddizioni. Ho paura della solitudine. Non mi interessa apparire e non mi importa cosa pensa di me chi non mi conosce. Non giudico e non sopporto chi lo fa. Sono diffidente, ma se mi fido.. mi fido. Ho provato un vuoto incolmabile ed un amore tanto profondo che ha rivoluzionato la scala dei miei sentimenti. Sono attratta dalle stranezze e dalle differenze. Cerco di vivere il più possibile, ma a volte mi prendo delle lunghe pause. Mi piacciono i capelli spettinati, le persone passionali e un po’ folli. Sono pigra, dolce, un po’ matta e sempre alla ricerca di un po' di equilibrio, ma soprattutto del grande amore.

venerdì 16 novembre 2007

Finalmente qualcosa di buono..


Con 99 voti a favore, 52 contrari e 33 astensioni la terza commissione delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione sulla moratoria della pena di morte fortemente voluta dall'Italia.

"L'Italia conduceva la battaglia per la moratoria sulla pena di morte da 13 anni e i tre precedenti tentativi, nel 1994, nel 1999 e nel 2003, erano falliti.
Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Massimo D'Alema ha accolto con viva soddisfazione l'approvazione del testo della risoluzione per la moratoria della pena capitale nel mondo.
L'Italia conferma di essere in prima linea nel mondo in materia di tutela dei diritti umani. La lotta contro la pena di morte a livello internazionale è uno dei temi prioritari di politica estera, che vede impegnati Governo, Istituzioni, forze politico-parlamentari e organizzazioni non governative in una campagna corale, convinta e tenace che ha prodotto un primo, rilevante risultato."

Finalmente il governo, anzi D'Alemino, ha fatto qualcosa di cui io non mi debba vergognare..

Ma vediamo, ora, quali sono i paesi che applicano ancora la pena di morte, esclusi gli abolizionisti di fatto (che non eseguono sentenze capitali da almeno 10 anni).
(dal sito http://www.nessunotocchicaino.it/ dati 2006)
  • Abolizionisti per crimini ordinari: 9
    Argentina, Brasile, Cile, El Salvador, Figi, Isole Cook*, Israele, Lettonia, Perù.
  • Paesi membri del Consiglio d’Europa, che attuano una moratoria delle esecuzioni e si sono impegnati ad abolire la pena di morte: 1
    Russia.
  • Paesi che attuano una moratoria delle esecuzioni: 4
    Algeria, Guatemala, Kazakistan e Mali.
  • Mantenitori: 51
    Afghanistan, Arabia Saudita, Autorità Nazionale Palestinese, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Bielorussia, Botswana, Burundi, Ciad, Cina, Comore, Corea del Nord, Corea del Sud, Cuba, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Giappone, Giordania, Guinea, Guinea Equatoriale, India, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Mongolia, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Democratica del Congo, Saint Kitts e Nevis, Sierra Leone, Singapore, Siria, Somalia, Stati Uniti d’America, Sudan, Taiwan, Thailandia, Trinidad e Tobago, Uganda, Uzbekistan, Vietnam, Yemen, Zimbabwe.

Cosa dire quindi dei tanto democratici e civilissimi Stati Uniti d'America? Per me gli americani non sono altro che bigotti della peggior specie con l'accetta in mano. Sono religiosi sì, e non perdono un momento per ricordarcelo, ma hanno il vizio di sostituirsi a dio.. quando si tratta di giudicare e soprattutto condannare.

Per par condicio cito anche Cuba, dove peraltro, da quattro anni pare si preferisca l'ergastolo alla pena di morte. Ma restano pesanti, restrizioni sulla libertà e sui diritti umani.

Infine, due parole anche per Giappone e Cina.
Il super tecnologico Giappone utilizza un modernissimo metodo di esecuzione: l'impiccagione.
E cosa dire della traboccante Cina? Pare che nel 2006 le esecuzioni siano state almeno 5.000. Del resto, se i cinesi son troppi qui in Italia, figuriamoci in Cina..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cosa posso dire, Sara, sappiamo bene come sono gli stati uniti. Sono disposti a far guerra per i loro interessi, questo la dice lunga su quanto valgano per loro le vite umane.
Per fortuna Bush fra poco se ne va a casa!

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