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Vi parlo un po' di me..

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Vivo in un mondo tutto mio, perennemente in bilico fra sogno e realtà. Non seguo regole convenzionali, ma solo quelle dettate dal mio cuore. Adoro i miei amici. Temo la razionalità, specialmente quando soffoca la magia. Amo bere, mangiare, dormire, ascoltare musica (non sempre in questo ordine). Sono piena di contraddizioni. Ho paura della solitudine. Non mi interessa apparire e non mi importa cosa pensa di me chi non mi conosce. Non giudico e non sopporto chi lo fa. Sono diffidente, ma se mi fido.. mi fido. Ho provato un vuoto incolmabile ed un amore tanto profondo che ha rivoluzionato la scala dei miei sentimenti. Sono attratta dalle stranezze e dalle differenze. Cerco di vivere il più possibile, ma a volte mi prendo delle lunghe pause. Mi piacciono i capelli spettinati, le persone passionali e un po’ folli. Sono pigra, dolce, un po’ matta e sempre alla ricerca di un po' di equilibrio, ma soprattutto del grande amore.

mercoledì 30 maggio 2007

Come si fa?

Come si fa ad accettare l’idea che una persona a cui teniamo molto non fa più parte della nostra vita?
Se qualcuno lo sa, per favore, me lo spieghi.

Non è questione di tempo, anzi più passa il tempo, più passano gli anni, e più mi accorgo che il problema rimane.. si insinua dentro di me, e mi fa impazzire..

“..Il dolore ha un confine, una barriera. Oltre quel limite ci sono solo due strade: il rifugio nella follia o la gelida indifferenza..”

E’ una frase che mi calza a pennello.. io penso di aver intrapreso entrambe le strade, dapprima l’indifferenza, l’estraneazione da tutto quello che mi circonda. Pensavo che fosse stata una buona scelta, anche se scelta non era.. era successo e basta. Mi riusciva molto bene, e apparentemente stavo meglio, non pensavo più nulla, e soprattutto non pensavo alle persone che, per una ragione o un’altra, non erano più al mio fianco. Completamente cancellate. Insieme al dolore.
Col passare del tempo mi sono però accorta, che oltre al dolore che non provavo più.. facevo molta fatica a provare qualsiasi altro sentimento, o sensazione.. gioia, stupore, tristezza, trepidazione. Nulla.
Mi son detta “ chi se ne frega”. Indifferenza.
Poi due anni fa ho iniziato a dare segni di “squilibrio”. Chi mi ha seguito dice che non riesco ad accettare l’idea dell’abbandono, e che questo mi ha portato ad avere difficoltà nel gestire le mie emozioni. Mi hanno liquidato dicendo che devo semplicemente imparare ad accettare certi fatti della mia vita e che prima o poi sarei tornata a stare meglio.
Il problema è che io, di certi avvenimenti, non riesco a farmene una ragione.
Da due anni penso e ripenso a quelle frasi. E ho cercato di analizzare come sto vivendo l’assenza di quelle persone.
Nel primo caso, ho rimosso quasi ogni ricordo, dai momenti passati insieme, alla sua faccia. Non ne parlo, e se mi capita lo faccio al presente. Non ho più (o ancora) toccato nulla di quello che era suo, da sei anni. E’ tutto immobile. Però mi viene a trovare tutte le sere nei miei sogni, ogni notte (o giorno). “Non c’è più..” mi ripeto quando mi sveglio.
Cosa devo fare più di così?
In un altro caso ho aspettato “quel giorno di marzo” facendo altro, mi impegnavo in tutto quello che capitava pur di non pensarci. Poi il giorno è arrivato, quando ho letto la sua lettera di addio (o meglio il suo diario di addio) ho iniziato a piangere. Tutta la notte, e poi anche il giorno dopo. Era come se mi fosse stata strappata una parte di cuore. Penso spesso a questa persona e ogni ricordo è vivissimo. Col passare del tempo, anni anche in questo caso, mi dicevo che stavo superando bene la cosa, perchè ero pronta a rifarmi una vita e perchè non stavo eliminando i suoi ricordi, come avevo fatto anni prima con l’altro caso. Però c’era qualcosa che non andava, e solo da qualche tempo ho capito cosa fosse. Me ne rendo conto specialmente quando ci vediamo, anzi, subito dopo esserci visti. Quando torno a casa e ripenso a com’era la nostra vita insieme. Ecco, in quei momenti mi rendo conto che una parte di me proprio non ha accettato l’idea della sua assenza nella mia vita. E’ come se due anni fa, una parte di me si fosse messa in “pausa” e stesse semplicemente aspettando che tutto torni esattamente come prima. Subito dopo esserci visti, la sensazione di non poter accettare la situazione attuale è così forte che a volte mi ritrovo a ripetere ad alta voce “non è possibile”. Follia pura.

Insomma, se qualcuno avesse qualche suggerimento mi farebbe davvero un favore.. perchè fra emozioni appiattite dai farmaci o ingestibili dal panico, io sto diventando matta, e non so come fare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono entrata in questo spazio per caso ma a tutto c'è un perchè. Tesoro mio, da tempo pensavo che il problema nascesse anni prima dell'avvenuta del tuo grande amore e ora dalle tue parole ne ho avuta la conferma. Non ti spaventare se l'amore più grande della tua vita, quello che che ti hato alla luce 30 anni fa, ora non ha un volto per te. All'epoca la tua testolina decise che abbattere il dolore non manifestandolo era la cosa migliore ma non la soluzione. Non manifestare non vuol dire cancellare, mai potrai cancellare...non si cancella il passato ma nemmeno il presente che passato diventerà...fra qualche anno tornerà il suo volto (non solo in sogno) tornerà il suo profumo,il suo ricordo e questo senza toccare le sue cose che magari hai ancora intorno a te...semplicemente tornerà perchè sarà ora di raccontare di lei a qualcuno vedrai. Se a distanza di anni hai poi avuto un'altra reazione davanti all'allontanamento di un altro amore forse è perchè non potevi accettare un'altra perdita o forse più semplicemente non potevi far finta di niente davanti a una persona che anche se tutti dicono sarebbe meglio non vedere, tu sai che c'è che è li che anche con un treno o tramite telefono o tramite pc è in qualche modo raggiungibile tangibile presente. Capisci cosa voglio dire? Nel primo caso ti sei dovuta arrendere...non potevi fare più nulla ma nel secondo anche se vorresti arrenderti non puoi perchè sai che c'è e lo vorresti qui anziche li o ancora meglio vorresti essere tu li anzichè qui. E allora cosa aspetti a reagire? So che lo hai già affrontato ma forse non vi siete detti tutto forse c'è altro da dire e altro da fare prima di archiviare o prima di ricominciare....forse è l'ora di cogliere l'attimo tentare il tutto per tutto. Se pensi che lui sia il più importante e non uno degli amori importanti(che comunque non si dimenticano...ti segnano..ti fanno crescere)hai ancora strada davanti a te prima di arrenderti ma non aspettare ancora molto altrimenti poi diventa un'utopia che non ti toglierai mai dalla testa. E' ora che tu agisca per sistemare il tuo presente affinchè possa esserci un futuro.

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